Classe '98, studente presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, iscritto al 2’ livello alla scuola di Scultura. In precedenza diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara al corso di 1’ livello di Scultura. L’esigenza di trovare un metodo di comunicazione che possa mettere in contatto studenti e artisti situati in zone diverse d’Italia, che possano intervenire e creare connessioni con le persone, mescolando i loro linguaggi in un’unica entità, sono tutti concetti che nella pratica di Fabio prevalgono. L’aspetto relazionale della scultura fa sì che l’arte partecipata sia inclusiva e non esclusiva, che permetta quindi al lavoro di crescere o di evolvere anche quando non è sotto il controllo dell’artista, in linea con l’aspetto ciclico della materia. Quest’ultima per Fabio diventa mezzo di espressione, un tramite laddove l’artista si può riconoscere o immedesimare, creando un rapporto di empatia tra corpo, materia e lo spazio che li ospita. La nostra percezione della realtà tiene conto dello spazio dentro al quale questa ci appare, e dove ognuno di noi è presente con il proprio corpo. E' quest’ultimo ad entrare in contatto con gli elementi che lo circondano, instaurando e tessendo relazioni con altri corpi. Spostandosi tra Carrara, Torino e altri luoghi d’Italia Fabio ha potuto fare esperienza in prima persona della potenzialità di una collaborazione del genere, e della necessità che vi è di costruire connessioni assieme ad altre comunità di artisti.
Rojo, classe '95 originario di Catanzaro. Creativo poliedrico che spazia dalle arti visive a quelle applicate. Il suo lavoro fonde più pratiche in installazioni multimediali che rappresentano il processo che porta alla loro realizzazione. Negli ultimi anni ha creato un ponte digitale con le metodologie precedenti in modo da ampliare lo spettro di comunicazione del suo lavoro.
Gabriele Provenzano (b. 1998), è un artista visivo che attualmente lavora in Italia. Ha studiato grafica d'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze e scultura e arti performative a Torino. Ha approfondito queste discipline con un periodo di studio all'Akademii Sztuk Pięknych w Łodzi, in Polonia. Nel corso degli anni ha sviluppato una pratica multidisciplinare che comprende scultura, performance e fotografia. Come artista punta a tradurre l’insieme delle sue esperienze in narrazioni visive e poetiche che servono ad esplorare quello che ama e quello che odia. Assorbe, elabora e crea la forma che ritiene più adatta a rappresentare inevitabilmente il personale, il sociale e l’ambiguo. Il suo lavoro più recente spesso include metafore basate sull'interspecismo contemporaneo ed archeozoologico: crea dei parallelismi con il mondo umano, interrogandosi sui meccanismi relazionali che attuano un processo di appiattimento, omologazione e costrizione dell’individuo e il suo rapporto distopico con gli altri esseri viventi e la natura. Attualmente conta delle mostre in Polonia, Germania e Turchia. Alcune tra le sue esposizioni: <3 >:( :3 curated by Caroline Ellen Liou, bipersonal, @ Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, w/ Fondazione Merz, Comitato Fondazione Arte Contemporanea, 2024. VIII Venice international performance art week, performance, @ European Cultural Centre (ECC) Palazzo Mora, Venice, 2023. New Generations 2024 curated by Mucho mas!, Almanac, w/ Cripta747. @ Almanac, group exhibition, Torino, 2023. Carta Rozza curated by Jacopo Benassi, Lunigiana Land Art, @ Villa la Cartiera, group exhibition, Pontremoli, 2022.
Tommaso Merz nasce nel 1995 a Trento. Dopo aver maturato una buona conoscenza nello studio dell’industrial design, decide di cambiare orientamento artistico e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si diploma in arti visive -pittura-, proponendo una tesi sull’arte contemporanea che analizza la pratica memetica nel mondo dell’arte. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale “Spazi e Pratiche del Contemporaneo” all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Si dedica alla pratica artistica tramite un approccio concettuale e relazionale, riducendo al minimo il protagonismo tipico del mondo dell’arte e favorendo una più libera commistione tra campi tematici differenti, facendo partecipare nei suoi lavori più persone di diversa estrazione sociale. Questo lato relazionale è sempre accompagnato da una parte più teorica, che prende vita tramite la stesura di testi critici e riflessioni all’interno della sfera sociale e artistica. L’approccio teorico/critico e la predominanza di un rapporto alla sfera artistica incentrato sulla relazione e la partecipazione collettiva, possono essere sicuramente due caratteristiche funzionali al progetto Compost, il quale premia e incentiva un confronto basato su queste caratteristiche.
Marco Curiale (n. 1998) è un artista visivo attualmente residente a Torino, Italia. La sua ricerca è un costante flusso di dati da cui vengono catturate immagini instabili per costruire opere ibride e mutevoli. I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive in spazi e gallerie in Italia e all’estero, tra cui: Cité Internationale des Arts, Mucho Mas!, Fondazione Fabbri, Palazzo Monti, Fondazione Bevilacqua La Masa, Osservatorio Futura e altri. Ha partecipato a vari programmi di residenza, come: Nouveau Grand Tour alla Cité Internationale des Arts, Parigi; New Generations 2024 ad Almanac, Mucho Mas! e Cripta747, Torino; TO.BE con Associazione Ghëddo, Torino. Nel 2023 si è laureato all’Accademia Albertina di Belle Arti con un master in Scultura e Arti Visive. L'identità grafica di Compost è curata da Marco Curiale: https://www.instagram.com/c0o0ori?igsh=MzljcGI5MWpxZDQ5&utm_source=qr
Denise Duina, nata nel 1994 a Brescia, l’artista intraprende il suo percorso di formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove nel 2013 si iscrive al Triennio di Scenografia. Successivamente, nel 2018, consegue il diploma biennale in Grafica d’arte e nel 2024 conclude il Biennio in Didattica dell’arte e mediazione del patrimonio culturale. Attualmente è dottoranda di ricerca in Arte, Educazione e Multimedialità presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua produzione artistica si focalizza sulla creazione di un terreno di compartecipazione tra la quotidianità e l’arte, con l’obiettivo di avvicinare anche i fruitori meno interessati al mondo artistico. Questo intento si concretizza inizialmente in opere visive realizzate con materiali e tecniche miste, progettate per essere accessibili anche a persone con disabilità. Il suo percorso formativo ha fortemente influenzato la sua pratica artistica, portandola a creare opere caratterizzate da un valore relazionale significativo. L’interazione e la partecipazione attiva del pubblico diventano così elementi fondamentali del suo lavoro, promuovendo un dialogo continuo tra l’opera d’arte e i suoi spettatori, anche nel lavoro di ricerca attuale
"I nostri nomi sono presenti non per una questione di autorialità in quanto abbiamo ideato questo progetto per trasformare questo concetto. Compost è, e sarà sempre qualcosa che fermenta dal basso, che trasforma la normatività attraverso chi lo abita. I nostri nomi sono presenti sul sito perché ci mettiamo in gioco, proviamo a cambiare l'infrastruttura che costruisce, e ha costruito, nel tempo l'ambiente che ci circonda e che abitiamo e per questo vogliamo metterci la faccia."
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